Anche se non conosci nel dettaglio la vita di uno dei fotografi più famosi al mondo, avrai sicuramente sentito parlare di Elliott Erwitt.
Hai presente la nota fotografia in bianco e nero che rappresenta le zampe di un cane, una parte delle gambe di un uomo e un piccolo cagnolino al guinzaglio?
Riepilogo Articolo - Luca Cazzaniga
Elliott Erwitt chi è?
Ecco questo scatto del 1974 è di Elliott Erwitt ed è nominato Felix, Gladys, and Rover. Al secolo Elio Romano Erwitz, Erwitt nasce a Parigi nel 1928 da genitori ebrei di origini russe. Trascorre l’infanzia a Milano e alla fine degli anni Trenta si trasferisce con la famiglia in America, per sfuggire alle restrizioni fasciste.
Si stabilisce quindi a Hollywood, dove comincia a lavorare nella camera oscura di uno studio fotografico, per poi iscriversi a un corso di fotografia al Los Angeles City College. Continua gli studi a New York alla New School for Social Research.
A cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta viaggia tra l’Italia e la Francia e presta servizio militare come fotografo per l’esercito statunitense in Germania e in Francia. Ma quand’è che comincia davvero la sua carriera come fotografo?
Quando incontra a New York tre grandi maestri di fotografia: Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker.
É proprio Stryker ad assumerlo alla Standard Oil Company per lavorare a un libro fotografico e a un reportage su Pittsburgh. Da questo momento in poi la carriera di Elliott Erwitt decolla e inizia a lavorare come fotografo freelance, collaborando con famose riviste, quali Collier’s, Look, Life e Holiday o aziende, come Air France e KLM.
Inoltre, nel 1953 entra nel team della Magnum Photos, nota agenzia che gli permette di acquisire visibilità e di portare avanti diversi progetti fotografici0.
Alla fine degli anni Cinquanta ne sarà anche il direttore per un triennio. Dagli anni Settanta in poi si dedica soprattutto al cinema, realizzando lungometraggi, spot televisivi, documentari e film.
Nel 1970 scrive e dirige Arthur Penn: the Director con Arthur Penn e Dustin Hoffmann, l’anno dopo il cortometraggio Beauty Knows No Pain e Red, White and Bluegrass nel 1973. Inoltre ha curato la fotografia di film come Bob Dylan: No Direction Home (2005) e Get Out Yer Ya Ya (2009) e ha fatto l’operatore addetto alla camera in Gimme Shelter (1970).
Elliott Erwitt l’umorismo nelle sue fotografie
Elliott Erwitt è apprezzato per l’ironia e l’umorismo che riesce a mostrare attraverso i suoi scatti. Il suo obiettivo è sempre stato quello di mettere in luce le assurdità e le incongruenze della società. Ti chiederai com’è riuscito nel suo intento; nel corso degli anni è stato in grado di cogliere nella semplice quotidianità le stranezze e gli accostamenti buffi e paradossali.
Attenzione però a non cadere in errori molto comuni: non confondere le sue foto come attacchi o critiche accanite verso la società, ma piuttosto devi intendere la sua fotografia come una presa in giro bonaria e accondiscendente.
Ad esempio, uno dei suoi temi e soggetti preferiti sono da sempre i cani, a causa del loro atteggiamento irriverente e spontaneo, perfetto per mettere in evidenza la precisione e la compostezza dei padroni. Inoltre, non devi pensare che Erwitt sia stato un fotografo attento solo agli aspetti più frivoli della società.
Si è cimentato anche con il fotogiornalismo classico, riuscendo a lasciare in eredità per le generazioni future scatti che rappresentano momenti storici importanti.
Pensa alla fotografia di Jaqueline Kennedy al funerale del marito, ai ritratti di Che Guevara o di Marylin Monroe o allo scatto di Nixon che punta il dito sul petto di Nikita Kruscev.
Senza dimenticare anche il filone fotografico dedicato al tema razziale, affrontato anche in questo caso con il solito tono ironico, ma venato di amarezza.
Prova a cercare lo scatto North Carolina, Segregated Water Fountains, del 1950.
La foto vuole mostrare e rappresentare l’ingiustizia della segregazione dei bianchi e dei neri in America. Non è necessario che tu abbia delle informazioni precise poiché è la fotografia stessa a raccontare una storia. Sulla sinistra c’è la fontana di acqua etichettata con il termine “white”, più lussuosa e ampia di quella posta a destra della foto, denominata con la parola “colored”. Da questa sta bevendo un uomo di colore che guarda con desiderio l’altra fontanella. Risulta evidente la diversità di trattamento per bianchi e neri.
Elliott Erwitt Libri di fotografia Consigliati
Se ti sei incuriosito e vuoi saperne di più su uno dei fotografi più noti al mondo o vuoi semplicemente curiosare tra i numerosi scatti, ecco una lista di sei libri di fotografia di Ellliott Erwitt.
Elliott Erwitt – Titolo del libro: Dog Dogs
Anno di pubblicazione: 1998
Descrizione: si tratta di un volume in bianco e nero, dedicato alla tematica più amata da Elliott Erwitt, ossia i cani, immortalati in pose buffe e insolite.
Il fotografo attribuiva spesso ai cani qualità umane, definendoli con qualità antropomorfe. Gli scatti sono frutto del suo peregrinare per gli Stati Uniti, il Sud America e l’Asia: in ogni paese in cui si trovava si presentava l’occasione giusta per scattare una foto a un cane. All’interno puoi osservare le foto sincere e artistiche di una vasta gamma di razze canine, alcune delle quali probabilmente non conosci. Dog Dogs è disponibile in diverse versioni; infatti, il fotografo, adorando così tanto i cani, ne ha pubblicate più di una.
- NUOVO
- Ottime condizioni
Titolo del libro: Elliott Erwitt’s Handbook
Anno di pubblicazione: 2002
Descrizione: è un volume un po’ di nicchia, che tratta la tematica delle mani. Il punto di partenza di Elliott Erwitt sta proprio nel fatto che l’intera umanità funziona tramite le mani. Queste infatti, sono le parti più espressive del corpo, subito dopo gli occhi. Spesso le si danno per scontate, ma non l’artista statunitense. Elliott Erwitt’s Handbook racconta, attraverso 100 immagini, i momenti che, senza mani, non esisterebbero. I soggetti sono, come sempre, dei più vari e, la maggior parte, non famosi: si passa da uomo che bacia la mano di una donna in Polonia a una discussione tra una coppia di anziani a Sant Tropez, da un gruppo di fedeli che pregano a Mosca ai bambini che giocano a New Rochelle fino a dei viaggiatori a Budapest.
Titolo del libro: Elliott Erwitt’s Rome
Anno di pubblicazione: 2009
Descrizione: è un libro dedicato a Roma, capitale d’Italia, ritenuta da Erwitt una delle città più belle al mondo. Si torna alle foto in bianco e nero, scattate dal fotografo americano per mettere in mostra la storia e la bellezza della città. Il fotografo riesce a cogliere lo spirito irrefrenabile della città. Roma viene messa a nudo, mostrando anche gli aspetti più negativi e problematici. Gli scatti sono nitidi e permettono di cogliere anche il minimo dettaglio delle architetture e degli scorci immortalati da Elliott Erwitt. Tuttavia non si tratta di fotografie banali o che si lasciano sopraffarre dalla grandiosità della metropoli.
- Editore: TeNeues
- Autore: Elliott Erwitt , Michele Serra
Elliott Erwitt Titolo del libro: Personal Best
Anno di pubblicazione: 2010
Descrizione: per ammirare una nutrita raccolta delle foto più apprezzate di Elliott Erwitt, Personal Best è un libro da non perdere. Inoltre, all’interno puoi trovare diversi scatti sconosciuti, poiché mai pubblicati. L’idea del volume viene al fotografo durante gli anni Novanta. Le fotografie raccolte in Personal Best sono tutte in bianco e nero e mettono in mostra momenti di vita quotidiana degli anni Quaranta e Cinquanta. Inoltre, pubblicando per la prima volta alcuni scatti, puoi notare l’evoluzione dei canoni fotografici nel corso degli anni. Scene di ordinaria quotidianità, cani, personaggi famosi, come Grace Kelly con il Principe Ranieri di Monaco e Marlene Dietrich al Paris Ball all’Astoria Palace: il volume spazia tra ambiti e tematiche molto diverse.
Elliott Erwitt Titolo del libro: Sequentially Yours
Anno di pubblicazione: 2011
Descrizione: in Sequentially Yours vengono proposte tante piccole serie fotografiche, in cui ogni immagine mostra una sequenza di due o più fotografie scattate a breve distanza. I protagonisti sono molteplici: neonati, anziani e i tanti amati cani. Anche le tematiche passano dal raffigurare la vita di strada all’amore di due amanti abbracciati. Ciò che colpisce è l’assoluta spontaneità e naturalezza delle foto; infatti, Elliott Erwitt in queste sequenze riesce a suggerire l’idea di cosa succederà dopo. La foto che chiude ogni serie spesso è comica, toccante o inaspettata. Pensa alla sequenza che raffigura una donna che va al cimitero con il suo cane per portare i fiori sulla tomba di un caro. Nell’ultimo scatto si vede solo il cane che si rotola per terra. La foto avrebbe un senso anche da sola, ma gli scatti che la precedono raccontano qualcosa e ti spingono a farti delle domande: secondo te il cane sta giocando a fare il morto o si sta solo rotolando?
Titolo del libro: Elliott Erwitt Kolor
Anno di pubblicazione: 2013
Descrizione: si tratta del volume retrospettivo che raccoglie la produzione a colori dell’artista. Dopo diversi libri in bianco e nero, Elliott Erwitt decide di proporre al pubblico un volume a colori, composto da 135 foto.
Già dalla prima pagina puoi capire come sia diverso dalle proposte precedenti: è raffigurata una delle foto più note, il bambino e un uomo in bicicletta con in mano la baguette parigina. Elliott Erwitt Kolor racchiude una vasta gamma di scatti: ci sono foto che mettono in luce l’importanza delle donne nella società, si pensi agli scatti delle donne di Bretagna che chiacchierano mentre passeggiano vicino al mare e hanno come sfondo un cielo azzurro. Oppure le foto scattate a personaggi noti come Frank Sinatra, Mia Farrow, Truman Capote, Sophia Loren e Marilyn Monroe. Proprio la fotografia della diva chiude il volume ed è stata scattata così velocemente da essere poco nitida.
[…] 1953, Elliot Erwitt, entrò a far parte dell’agenzia Magnum Photos che gli consentì di acquisire molta […]