L’avvento della fotografia digitale ha portato molti cambiamenti ed innovazioni nell’elaborazione delle immagini, come l’introduzione di Lightroom nelle due versioni (Lightroom Classic e Lightroom Mobile).
Se una volta per modificare le immagini impresse sui rullini si aveva bisogno di una camera oscura e di vari strumenti per dare effetti diversi alle foto, oggi tutto quello di cui si necessita è racchiuso in un file RAW e in un programma in grado di leggerli e modificarli.
Il Formato RAW, nella fotografia digitale, rappresenta il negativo, che può essere modificato a piacere perché contiene tutte le informazioni catturate da qualsiasi macchina fotografica.
È lo standard attuale per i fotografi professionisti, è un file non compresso, diversamente dal formato JPG, e contiene tutti i dati di scatto. Il suo vantaggio è che può essere modificato un’infinità di volte, senza perdere mai la qualità originaria e volendo può essere riportato all’originale senza perdita di dati.
Questo lo rende un formato di file piuttosto pesante, ma estremamente versatile.
Per essere letto e lavorato necessita di programmi appositi, che possono essere Camera Raw, un plug-in per Photoshop, oppure Adobe Lightroom, che contiene al suo interno il plugin Camera Raw ma anche altre funzioni, che vedremo più avanti in questo articolo.
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Riepilogo Articolo - Luca Cazzaniga
CHE COS’È LIGHTROOM
Lighroom è un programma per l’elaborazione delle immagini, serve prevalentemente per leggere e modificare i file formato RAW delle diverse marche di macchine fotografiche e aiuta i professionisti a modificare i principali parametri riguardanti l’esposizione, le luci, le ombre, i contrasti e molto altro ancora.
È un programma suddiviso in moduli e sottomoduli, ognuno dei quali serve per lavorare su determinati parametri.
Il modulo più importante è quello dello sviluppo, di cui parleremo più approfonditamente nel corso di questo articolo.
La nascita di Lightroom risale più o meno al 2010, ed un programma creato da Adobe, famosa per il suo software di punta Photoshop, qui puoi scaricare la prima guida di Lightroom, scritta in italiano da Marianna Santoni.
Entrambi servono per elaborare e modificare le immagini, ma mentre Photoshop consente di effettuare alterazioni più o meno profonde sulle immagini, senza la possibilità di modificare direttamente un file Raw.
Lightroom consente di modificare i file Raw così da sviluppare al meglio le tue fotografie pronte per essere successivamente modificate in Photoshop, se lo ritieni necessario.
Generalmente Lightroom viene utilizzato per modificare i colori, l’esposizione, le curve, e molti altri parametri per dare un certo mood alla foto, creando successivamente preset da utilizzare poi nelle immagini successive, rendendo il lavoro più veloce.
Questi due programmi lavorano bene in contemporanea, infatti è possibile importare le immagini da Lightroom a Photoshop con pochi passaggi.
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Una volta effettuata la base sul primo programma, è possibile migliorare e correggere delle imperfezioni nel secondo.
Paragonato alla fotografia analogica, si può dire che Lightroom svolge la stessa funzione della camera oscura, per questo è chiamato “Camera Chiara”.
DIFFERENZE TRA LIGHTROOM CLASSICO E LIGHTROOM MOBILE
Il successo di Lightroom ne ha decretato anche la realizzazione di una versione gratuita per smartphone, in modo da poter modificare le proprie foto ovunque ci si trovi.
Ovviamente la versione Mobile differisce per alcuni aspetti da quella classica, che naturalmente offre dei vantaggi notevoli.
La versione classica è suddivisa per moduli, che servono per ordinare le librerie, elaborare le immagini attraverso il modulo di sviluppo, inserire la geolocalizzazione delle immagini, creare delle presentazioni, preparare le immagini per la stampa su carta o sul web.
La versione mobile invece si limita esclusivamente alla lettura della libreria, che solitamente è collegata alla galleria del telefono, e allo sviluppo delle immagini.
È presente quindi solamente il modulo di sviluppo con i suoi tab con i quali è possibile modificare i parametri che si desidera.
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Ovviamente la versatilità e praticità della versione classica non è neanche lontanamente paragonabile alla versione mobile, con la quale non si riesce ad avere un controllo totale.
D’altro canto quest’ultima versione è comoda per un uso immediato e una pubblicazione istantanea delle proprie immagini, a cui magari vogliamo dare un tocco in più, oltre ad essere molto divertente da usare.
I MODULI LIGHTROOM
Per quanto riguarda invece la versione Classica di Lightroom, come accennato, questa è suddivisa in moduli, ognuno dei quali svolge una determinata funzione per la modifica delle immagini.
LIBRERIA
– Rappresenta il catalogo delle immagini che vogliamo modificare, suddivise per cartelle o secondo un ordine ben preciso che possiamo decidere attraverso l’inserimento di tag, etichette, parole chiave, ecc.
Quando sia apre Lightroom la prima schermata che compare è proprio la Libreria, da qui è possibile selezionare le immagini da importare all’interno del programma per essere elaborate, inserire delle etichette, delle parole chiave o delle stelle per ordinarle secondo uno schema preciso e ritrovarle poi successivamente in modo più rapido.
Nella parte centrale della Libreria vengono visualizzate in piccolo le anteprime delle varie foto, che possono essere ingrandite cliccandoci sopra.
Nella parte sinistra trovano posto il Navigatore, il Catalogo, le Cartelle, le Raccolte e i Servizi di Pubblicazione.
SVILUPPO
– il modulo di sviluppo rappresenta il cuore pulsante di Lightroom, quello dove viene effettuato il lavoro più grosso e sicuramente la parte più divertente e creativa del programma.
La schermata è suddivisa in tre parti, quella centrale dove viene visualizzata l’ immagine in grande, e due moduli laterali suddivisi in sottomoduli.
Oltre all’immagine principale, è possibile selezionare tramite dei tasti posti in basso a sinistra una comparazione con il Prima e il Dopo, utile per tenere sotto controllo i progressi svolti durante la modifica.
Nella parte sinistra trova posto il Navigatore, qui viene visualizzata l’anteprima dell’immagine, quando si zooma appare un riquadro bianco che da un’indicazione della zona che si sta visualizzando e che può essere spostato per muoversi all’interno.
Predefiniti – è il sottomodulo dove salvare e selezionare i preset, utili per avere una modifica istantanea dell’immagine in base a parametri già impostati in precedenza.
Storia – è il sottomodulo dove viene registrata tutta la storia inerente alle modifiche effettuate. È utile per poter tornare indietro e cancellare delle modifiche indesiderate.
Raccolte – vengono visualizzate le cartelle delle immagini caricate, suddivise secondo la data, oppure in base ai tag o alle preferenze.
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Nella parte destra invece trovano posto invece i tab per la modifica vera e propria.
Qui troviamo:
- L’Istogramma – è un grafico che visualizza le ombre, le luci e i mezzi toni presenti in un’immagine, e ci fa rendere conto subito se è ben bilanciata oppure no. Agli angoli dell’istogramma sono presenti due frecce, che se attivate metteranno in evidenza le zone troppo scure o troppo chiare di una foto, indicandole rispettivamente con il colore blu le prime e con il rosso le seconde.
- Sotto il tab dell’istogramma si trovano i comandi per Raddrizzare, Rimuovere le macchie, Eliminare gli occhi rossi, creare Filtri attraverso il Filtro graduato, il Filtro Radiale e il Pennello. Questi ultimi sono molto utili per schiarire o scurire determinate zone in base alle proprie esigenze, aumentando la precisione del lavoro.
- Base – da qui inizia il vero lavoro di modifica, infatti con il tab Base si possono decidere i vari profili colore, che possono essere predefiniti oppure personalizzati. Inoltre si può lavorare sull’esposizione, sul contrasto, sulla temperatura colore e sulla tinta. Oltre a questo il tab Base permette di modificare anche le luci, le ombre, i bianchi e i neri. Ognuno di questi parametri modificherà determinati elementi della foto, scurendoli o schiarendoli.
- Curva di Viraggio – questo tab è il preferito di molti fotografi, in quanto permette di modificare diversi parametri, schiarire o scurire la foto, lavorare sui neri, sui bianchi, sui mezzi toni definendo quindi il mood della foto. È possibile anche lavora sul canale RGB, operando separatamente sui diversi colori. Ad esempio è possibile modificare solamente il canale del Rosso, rendendolo più o meno accentuato all’interno dell’immagine.
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- Autore: Riccardo Falcinelli
- HSL/COLORI – da qui si possono modificare i vari colori presenti in un’immagine, aumentandone la vividezza o la saturazione, o diminuendola. Ogni colore viene lavorat o separatamente per modificare solo alcuni elementi, come ad esempio il colore della pelle, o il verde degli alberi, o l’azzurro dell’acqua. Addirittura è possibile cambiare direttamente tonalità spostando i vari cursori a destra o sinistra per aggiungere o diminuire un certo colore.
- Divisione Toni – da qui invece si lavora esclusivamente sulle luci e sulle ombre, decidendo quale tonalità debba assumere l’immagine. Per essere più chiari, mettiamo ad esempio che si voglia dare una tonalità verdognola a tutta l’immagine, basterà andare sul cursore delle Luci e selezionare il colore desiderato, impostandone la saturazione. L’intera immagine acquisterà quella tonalità prescelta.
- Dettagli – questo tab ha la funzione di mettere in evidenza oppure eliminare dettagli nella foto, lavorando sulla texture e su altri elementi. Si può addirittura eliminare completamente il rumore causato dagli alti ISO, anche se modifiche eccessive potrebbero compromettere il risultato finale. Le possibilità offerte da questo tab sono molte.
- Correzione obiettivo – la sua funzione è quella di eliminare le deformazioni prospettiche dovute al tipo di lente che si è utilizzata.
- Trasformazione – può capitare che una foto sia eccessivamente deformata, o abbia una prospettiva esagerata, il tab ha la funzione di correggere queste aber razioni e portare la foto ad un livello visivo accettabile.
- Effetti e Calibrazione – questi tab servono per inserire degli effetti visivi nell’immagine, come ad esempio la vignettatura, per dare un tocco più vintage, o la granulosità. Ma servono anche per correggere e calibrare i colori presenti nella scena per dargli quell’aspetto tanto desiderato.
- In basso sono poi presenti due tasti importanti, PRECEDENTE che riporta alla penultima modifica effettuata (che ha la stessa funzione del comando CTRL-Z/CMD-Z), e il tasto RIPRISTINA, particolarmente utile per riportare l’immagine allo stato originale, nel caso non fossimo per nulla soddisfatti delle modifiche fin’ora realizzate.
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MAPPA
– Il modulo Mappa ha la funzione di geolocalizzare le immagini scattate, attraverso la lettura dei metadati di una foto il programma riconoscerà il luogo dove è stata realizzata la foto.
Non viene usato spesso, ma può essere comunque divertente per tenere sott’occhio i propri viaggi.
LIBRO
– se invece siete dei maniaci dei fotolibri, Lightroom offre anche la possibilità di poterne realizzare uno direttamente dal programma.
Impostando il formato si potranno selezionare e impaginare tutte le immagini che si vogliono, senza dover ricorrere ad altri software dedicati.
PRESENTAZIONE
– modulo utile per chi necessita invece di una presentazione in stile Power Point. Non viene utilizzato spesso questo modulo, ma in mancanza d’altro può far sempre comodo.
STAMPA
– sebbene per la stampa si preferisca utilizzare Photoshop, dopo aver apportato le dovute modifiche, Lightroom da la possibilità di poter dimensionare, ritagliare o impostare il profilo colore utile per la stampa, e anche il formato della carta.
- STAMPE BELLE E RAPIDE CHE DURANO UNA VITA: stampa foto vivaci di qualità professionale con 16,7 milioni di colori. La tecnologia a sublimazione del colore consente di eseguire stampe in formato cartolina in appena 41 secondi.
- STAMPE DURATURE: con uno speciale rivestimento protettivo per i tuoi ricordi, le foto potranno durare fino a 100 anni. Non sono solo resistenti all'acqua, ai graffi e alle impronte digitali, ma anche immediatamente pronte all'uso.
WEB
– non solo è possibile stampare le immagini su carta, ma anche creare vere e proprie gallerie immagini pronte per la pubblicazione sul web.
Sono presenti diversi tab che permetteranno di impostare alcuni parametri necessari ad ottimizzare le gallerie e personalizzarle secondo il proprio gusto personale.
CONCLUSIONE
Come visto Lightroom è un programma molto versatile, adatto ai professionisti ma anche agli amatori, e permette di potersi sbizzarrire e mettere in pratica la propria fantasia.
Purtroppo una guida non è sufficiente per poter parlare in maniera approfondita del programma, che richiederebbe un intero corso dedicato per apprenderne tutti i segreti.
Ma già questo può aiutarvi ad avere un’idea sulle potenzialità che questo software offre a tutti coloro che si approcciano alla fotografia e al fotoritocco.
Inoltre Lightroom è particolarmente indicato da usare in combinazione con Photoshop, infatti una volta modificata l’immagine potrete con pochi click trasferirla da un programma all’altro tante volte quante ve ne servono.
Insomma Lightroom è un programma che non può mancare nel corredo di ogni professionista che si rispetti.
- Modifica le foto con la nuova funzione di rimozione generativa dell'IA di Lightroom e trasformale su Photoshop con gli strumenti di IA generativa di Adobe Firefly.
- Utilizza la funzione di riempimento generativo ed espansione generativa dell'IA per aggiungere, rimuovere o estendere contenuti nelle immagini.
- Kelby, Scott (Autore)
- Sfrutta il potenziale dell'IA generativa con Lightroom (desktop e mobile).
- Personalizza le foto con l'IA generativa.
- Editore: Pearson
- Autore: Scott Kelby , Paolo Postinghel
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